Una fibra leggera ma anche economica. Gli agricoltori lo usano per lo spago delle balle. Dal punto di vista del velista il polipropilene ha il grande vantaggio di essere meno denso dell'acqua.

Non solo galleggia, ma rifiuta anche di assorbire l'acqua. Purtroppo non è molto resistente e non offre molta resistenza all'allungamento. Lasciato fuori al sole si deteriora velocemente. Il polipropilene si scioglie a bassa temperatura ed è facile generare calore da attrito sufficiente a causare danni o guasti. Nonostante i suoi numerosi punti deboli apparenti, il polipropilene trova molte applicazioni su gommoni e yacht. Laddove sia necessario disporre di una fune di grande diametro per la movimentazione, il polipropilene è l'ideale grazie al suo peso ridotto e al minimo assorbimento d'acqua. Laddove la robustezza non è un problema (ad esempio per le scotte randa di un gommone) può essere utilizzata da sola, mentre applicazioni più impegnative utilizzeranno un'anima ad alta resistenza all'interno di una copertura in polipropilene. La capacità del polipropilene di galleggiare sull'acqua è, tuttavia, la sua caratteristica più preziosa per il velista. Utilizzato in applicazioni che vanno dalle linee di salvataggio alle funi di traino dei gommoni, rimane in superficie rifiutandosi risolutamente di essere trascinato nelle eliche o di perdersi sotto le barche. Mentre la maggior parte degli utenti sarà interessata alla famiglia di corde in polipropilene con finitura morbida e filata fine, i velisti di gommoni le cui regole di classe richiedono di tenere una corda da traino a bordo dovrebbero cercare la corda con finitura più dura destinata alle corde da traino per sci nautico. Oltre ad essere leggermente più resistente del materiale con finitura fine, intrappola quantità minime di acqua tra le fibre, mantenendo il peso al minimo.